I pranzi social che un po’ tutti stanno sperimentando in questi giorni di quarantena per noi expat sono una realtà consolidata. Da anni la domenica ci sediamo a tavola e chiamiamo i nonni o gli zii, “pranziamo” virtualmente con loro, un po’ come se fossimo tutti alla stessa tavola.
Ci aggiorniamo sulla situazione attuale, i bimbi raccontano quello che è successo durante la settimana, le piccole conquiste a scuola o le avventure al parco {ammetto che il più loquace è Enea, Leo si limita a confermare con vari JA! JA!}.
E per me la tavola della domenica vuol dire sbizzarrirmi con le apparecchiature, una volta tanto un po’ più ricercate del solito!
Via libera a tovaglie e tovaglioli con piatti a contrasto, il servizio di posate di Sambonet disegnato da Giò Ponti, un piccolo punto luce e fiori freschi.
Mi lascio ispirare dalla stagione, dal clima {che qui non sempre coincidono!}, dalla luce.
Spesso i nostri “pranzi social” vengono spostati all’ora di cena, che comunque qui è sempre molto presto, quindi mentre noi mangiamo dall’altra parte del telefono chi ci ascolta si versa un aperitivo!
Proprio in questi momenti ci prendiamo un po’ più di tempo per chiacchierare senza badare troppo all’orologio e anche ai bimbi non pesa stare a tavola un po’ di più. E poi possono usare le loro posate da “bimbi grandi” {anche queste sono di Sambonet}, Enea le chiama “quelle con le letterine” perché hanno inciso le loro iniziali e date di nascita.
3 consigli per una tavola social
- prevedi un posto dove appoggiare il telefono, il tablet o il computer in modo che tutti siano inquadrati
- posizionalo in modo che abbia la luce “alle spalle” per evitare di avere un fastidioso controluce
- se la chiamata è di sera metti qualche candela in più, l’atmosfera sarà ancora più calda e accogliente
Questo post è scritto in collaborazione con Sambonet, ma le opinioni espresse sono assolutamente personali e non condizionate dal brand.
Pubblico SOLO ciò che mi piace e che penso possa piacere anche a voi!